” La natura dei quadri di Caty Torta non è più declinata nel sensibile variare delle stagioni, dei giorni e delle ore; invano si cercherebbe qui l’aria palpabile d’una mattinata di sole: ciò che conta è viceversa la matura libertà del gesto, il senso della materia; conta l’invenzione delle strutture in cui l’artista evoca la propria visione delle cose, come vuole la sua sostanziale fedeltà ai modi tradizionali della pittura, perchè nonostante tutto Caty è rimasta in ogni momento legata ai tubetti di colore, alla tela, al cavalletto, passando magari dai pennelli alla spatola, o viceversa….
Il fatto è che al rigore della logica formale Caty Torta non sacrifica mai l’ispirazione di una autentica tensione spirituale, nè il dettato di quel “demone” che in lei incalza sempre sottraendo la sua pittura alla fredda dialettica di una assunto puramente razionale per riconsegnarla alla sua matrice emotiva, lirica o drammatica quale di volta in volta può manifestarsi, in una prospettiva capace di accogliere come manifestazioni di vita anche le tremende contraddizioni della nostra epoca.”
Angelo Dragone